Sinfonia Italiana di Mendelssohn : Partitura e video e Analisi
Analisi del Primo Tempo della Sinfonia Italiana N. 4 in La Maggiore di Mendelssohn Bartholdy
Sebbene nella vasta produzione di Felix Mendelssohn – Bartholdy, si trovino molti pezzi che si potrebbero classificare come “romantici” (ad esempio le celebri “Romanze senza parole”per pianoforte), questo autore rimase molto legato alle forme classiche, che utilizzò con eccezionale abilità.
Per quanto riguarda le sinfonie, va ricordato che, oltre ad alcune per orchestra d’archi, Mendelssohn compose cinque sinfonie, di cui le più note sono la terza op. 56 (detta “Scozzese”), la quarta op. 90 (detta “Italiana”), e la quinta op. 107 (detta “Riforma”). In particolare, la sinfonia “Italiana” rappresenta un meraviglioso esempio di compattezza formale. Essa si articola nei classici quattro tempi: all’Allegro vivace iniziale segue un breve Andante con moto; il terzo tempo (Con moto moderato) ha in effetti la forma di un minuetto, mentre il finale (Presto) è un vivacissimo “Saltarello”. Nel seguito sarà analizzato il primo tempo, esempio di una forma sonata “ampliata” con l’aggiunta di un terzo tema.
Partitura | video | Sinfonia Italiana
Partitura della Sinfonia Italiana di Mendelssohn-Bartholdy (Attenzione: purtroppo in questa partitura manca la numerazione delle battute; per una corretta analisi, si suggerisce di stampare la parte che interessa (da pag. 4 a pag. 31) e numerare le battute, escludendo dalla numerazione le battute segnate sotto “1.”(pag. 10-11).
Video della Sinfonia Italiana di Mendelssohn(le indicazioni di tempo utilizzate sotto si riferiscono a questo video da youtube musica)
Altro video della Sinfonia Italiana (rispetto al precedente l’audio è migliore, però non si vede l’orchestra, ed appaiono note biografiche sull’autore, in inglese).
Esposizione della Sinfonia Italiana
- 00:08 – Brevissima introduzione di due battute, la maggiore; gli archi eseguono solo un accordo pizzicato, mentre i legni e i corni attaccano il ritmo in crome ribattute che caratterizzerà tutto il pezzo. Quindi primi e secondi violini espongono il tema principale, che contiene come al solito la cellula ritmica fondamentale ma ha anche una funzione melodica.
- 00:25 – alla battuta 23 si conclude la prima esposizione del tema principale. Subito dopo flauti, oboi e corni riprendono l’inciso iniziale, al quale rispondono violini e violoncelli con un disegno di crome staccate. Lo schema si ripete con la stessa strumentazione, poi saranno clarinetti e fagotti a riproporre lo stesso inciso, sempre con la risposta degli archi. Questo passaggio si conclude con un “crescendo”che porta alla ripetizione del primo tema.
- 00:48 – alla battuta 51 si riascolta il tema principale, con tutta l’orchestra. Questa volta il tema si conclude in modo diverso; per due volte sembra di sentire una modulazione a mi maggiore, ma in realtà si rimane ancora nella tonalità di impianto.
- 01:00 – da battuta 66 squilli di trombe, accompagnate dagli altri fiati e dai timpani, nella battuta successiva la risposta degli archi, sempre con un ritmo di crome staccate. Questo schema si ripete più volte; da 01:05 (battuta 73) inizia il ponte; si osservi che in questa sezione violoncelli e contrabbassi riprendono ancora il tema principale. Dopo la modulazione a mi maggiore, si trova un’ulteriore modulazione a si maggiore, ma in realtà essa è solo temporanea, e serve per introdurre il secondo tema. In altre parole, l’ulteriore modulazione (da battuta 82 a 90) e il successivo passaggio affidato quasi solo agli archi costituiscono una specie di “prolungamento”del ponte. Si osservi che a 01:19 (battuta 90) viene presentato, in mi minore, un inciso (ancora in crome staccate), che sarà ripreso nello sviluppo. Nella stessa sezione è presente un altro elemento ritmico che si riascolterà successivamente, cioè gruppi di quattro o più semiminime puntate (con inizio sul tempo debole)
- 01:35 – da battuta 110 inizia il secondo tema, in mi maggiore: esso viene esposto da clarinetti e fagotti, con accompagnamento degli archi (notare gli arpeggi divisi tra violini secondi e viole).
- 01:47 – da battuta 124 nuova esposizione del secondo tema, eseguito stavolta da flauti ed oboi, con interventi dei clarinetti. Gli archi proseguono come prima, ma ora gli arpeggi sono divisi tra primi e secondi violini.
- 01:53 – da battuta 132 violini e fagotti riprendono ancora l’inciso iniziale del secondo tema, ma con un diverso andamento melodico (questa frase rimane armonicamente sulla dominante di mi maggiore, tramite l’uso di settime e none). In realtà tutta l’orchestra partecipa, dapprima pianissimo, poi sempre più forte.
- 02:00 – da battuta 140 parte degli archi e dei legni riprendono ancora l’inciso iniziale del secondo tema, stavolta forte e con alcune modulazioni interne. Lo schema si ripete abbreviato, con i soli archi, finché a 02:13 (battuta 155) rimangono i soli violini primi ed i violoncelli ad eseguire il semplice ritmo in semiminime puntate che già si era ascoltato nella frase di prolungamento del ponte.
Sinfonia Italiana : chiusura dell’esposizione
- 02:16 – si ripropone a battuta 159 un procedimento che abbiamo già visto in Beethoven: il clarinetto riprende l’inciso iniziale del tema principale, che a 02:23 (battuta 167) verrà ripetuto dai violini, mentre i fiati riprendono lo stesso ritmo in crome ribattute del tema principale. Si può dire quindi che da qui inizi qualcosa di analogo ad una “codetta”(come abbiamo già visto in altri brani), ma che qui diventa un periodo di “raccordo”decisamente più lungo, che comunque ha la funzione di dare un senso conclusivo all’esposizione. In particolare, la breve frase che si sente a 02:36 (da battuta 183), riaffermando la tonalità di mi maggiore, sembra avere decisamente un carattere di chiusura, e rappresenta quindi la fine dell’esposizione.
- 02:39 – inizia qui un altro periodo di raccordo molto importante (sulla partitura è segnato con “1.”, perciò è una frase che verrà saltata nella ripetizione, e di cui quindi non teniamo conto nella numerazione delle battute). Questa frase, i cui elementi ritmici sono sempre tratti dal primo tema, sarà poi utilizzata nel periodo di conclusione. Dapprima il dialogo si svolge tra i legni (clarinetti e fagotti, ai quali risponde il primo oboe), poi proseguono i soli archi, che modulano nuovamente a la maggiore, per la ripetizione dell’esposizione.
- 02:57 – ripetizione dell’esposizione; il secondo tema inizia a 04:21. Come già osservato, dopo la codetta si passa direttamente allo sviluppo.